Grazie alla volontà di ridurre l’inquinamento atmosferico la rivoluzione elettrica è iniziata, nel terzo trimestre 2017 le auto elettriche sono state vendute circa il 63% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La domanda che si fanno in molti è: si avranno effetti negativi sulla gestione della rete elettrica? Secondo la rivista specializzata CleanTechnica un’auto elettrica potrà aumentare di circa un terzo i consumi di corrente di una famiglia, ma ciò non vuol dire che le performance verranno penalizzate, al contrario rappresenterà un’opportunità per il miglioramento dell’intero sistema elettrico.
La California Public Utilities Commission attraverso un’analisi molto accurata ha stimato un possibile impatto di numerosi veicoli elettrici sulla rete elettrica stimando che i costi per l’aggiornamento della rete stessa sarebbero bassissimi: circa l’1% del budget annuale delle utility. Oltre a ciò si riuscirebbero ad ottenere numerosi benefici come ad esempio i crediti d’imposta, sgravi fiscali e risparmio sul carburante.
Se tutti avessero un auto elettrica non è assolutamente vero che la rete elettrica non reggerebbe: innanzitutto grazie alla sempre maggiore efficienza e intelligenza delle reti e secondariamente perchè le auto elettriche da sole non basterebbero ad aumentare così tanto i consumi da far collassare le reti elettriche nazionali.
Lo sviluppo della mobilità elettrica dovrebbe andare di pari passo con le reti intelligenti in modo da riuscire a minimizzare gli sprechi, sovraccarichi e variazioni di tensione che con le reti rinnovabili ritenute fondamentali per la sostenibilità ambientale della mobilità elettrica.
AZIENDE PETROLIFERE E LA STRATEGIA AUTO ELETTRICA
Sembrerebbe una contraddizione ma i soggetti maggiormente convinti sulla mobilità elettrica sono i produttori di combustibili fossili: non sicuramente per una ragione ambientale ma per opportunità e conseguente obbligo di adeguare i loro piani strategici di fronte al nuovo orizzonte che sta nascendo dove i colossi del settore automobilistico stanno investendo ingenti somme nel mercato a zero emissioni.
Giganti come Volkswagen, General Motors, Nissan e Toyota stanno dando vita a progetti che porteranno al debutto di intere gamme di veicoli a batteria caratterizzati da tempi di rigenerazione dell’energia sensibilmente ridotti rispetto ad oggi. In questo nuovo contesto i colossi dell’olio nero non si sono opposti ma anzi lo stanno appoggiando.
Nell’estate del 2016 la Total, una delle quattro aziende petrolifere più importanti al mondo, ha investito oltre un miliardo per l’acquisizione del Gruppo Saft, specializzato nella produzione di batterie e nello stoccaggio di energia solare. Mentre Royal Dutch Sell ha chiuso importantissime acquisizioni nel settore delle rinnovabili, più precisamente nel settore eolico olandese dove vi è un progetto che garantirebbe 2,1 gigawatt di energia pulita.
La conversione sostenibile dei colossi petroliferi purtroppo non è data da ragioni ambientali ma da opportunità di guadagno, la strategia a lungo termine viene sempre considerata imprescindibile e quindi la grande crescita del mercato dei veicoli elettrici è l’unica ragione di questo cambiamento. Così l’industria del greggio è costretta a rivedere le proprie strategie e l’indicatore più realistico che prova la crescita della mobilità elettrica è la conversione dal greggio alla produzione di energia rinnovabile da parte delle aziende petrolifere.
SCAME: NUOVE SOLUZIONI PER I VEICOLI ELETTRICI
In questo nuovo scenario diventano fondamentali le soluzioni per le ricariche dei veicoli elettrici che permettono di rendere l’energia accessibile e disponibile in qualsiasi momento: a casa, in azienda, su strada e nei parcheggi pubblici. Scame risponde a questa esigenza attraverso la creazione di stazioni con prese di ricarica indicate per aree private e pubbliche.
L’offerta di Scame presenta colonnine in lamiera verniciata che sono stazioni di ricarica bifacciale a basamento aventi prese da incasso con blocco anti estrazione; inoltre offre prese mobili con cavo permanentemente connesso e colonnine aventi le stesse caratteristiche ma realizzate in lamiera di acciaio e caratterizzata da un design più personale. Entrambe le soluzioni sono indicate per le aree aperte private e pubbliche ma la seconda è più adatta là dove è richiesta una maggiore resistenza contro la corrosione e le intemperie.
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L’IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELL’AUTO ELETTRICA
L’European climate foundation attraverso un comunicato dichiara che attraverso la mobilità elettrica le emissioni di anidride carbonica potrebbero ridursi dell’88% evitando così l’importazione di 49 miliardi di euro di petrolio da qui al 2050.
Il passaggio verso la mobilità elettrica avrebbe impatti positivi su tutti i settori, da quelli economici a quelli riguardanti la salute dei cittadini. Nel 2020 l’auto elettrica sarà ancora più costosa rispetto ai modelli a benzina e diesel ma entro il 2030 i veicoli elettrici diventeranno competitivi con quelli alimentati dai combustibili fossili. Nel 2030 un quarto del mercato automobilistico potrebbe essere coperto da veicoli a zero emissioni mentre la restante parte potrà essere coperta da modelli ibridi e mild hybrid(dove l’elettrico aiuta il motore diesel o benzina).
Grazie a questo scenario si avrebbe una riduzione dell’88% delle emissioni di anidride carbonica e passeremmo da 605 milioni di tonnellate del 2018 a circa 70 milioni di tonnellate entro metà secolo.
Di conseguenza ci sarebbe un fortissimo calo delle importazioni di petrolio, ad oggi l’Europa importa l’89% del greggio, si ridurrebbero a 49 miliardi di euro.
La decarbonizzazione dei trasporti avrà un grandissimo impatto sulla struttura occupazionale del paese creando nuovi posti di lavoro e riqualificandoli verso le nuove tecnologie.
Questo processo dovrà essere monitorato nel lungo periodo per non perdere l’offerta occupazionale guadagnata e quindi bisognerà essere in grado di anticipare le conseguenze sociali.
Per supportare la mobilità elettrica si dovranno investire circa 23 miliardi di euro in infrastrutture di ricarica di cui 9 miliardi in punti di ricarica accessibili al pubblico, le reti elettriche dovranno essere ammodernate per non creare un eccesso di domanda con conseguente squilibrio delle tariffe.
CONCLUSIONI
L’auto elettrica è alimentata da energia che può essere prelevata dalla rete elettrica mentre le auto tradizionali sono spinte dal costoso carburante quindi il vantaggio economico è lampante. Il vantaggio principale consiste in minor costi di gestione: manutenzione ordinaria meno costosa, costi di carburante notevolmente ridotti, l’esenzione del bollo auto per i primi 5 anni e possibilità di avere copertura assicurativa scontata del 50%. Altri vantaggi economici sono la possibilità di accedere alle zone di traffico limitato, possibilità di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu, possibilità di avere la detrazione fiscale della spesa d’acquisto e della installazione della colonnina di ricarica rapida.