Un alimentatore ha il compito di convertire la corrente da alternata a continua in modo da fornire energia elettrica ad apparecchiature modificando dove è necessario i livelli di tensione e corrente.
Principalmente esistono due tipi di alimentatori:
– Statici, che producono una tensione e una corrente in uscita sempre uguale;
– Variabili, che possono modificare i valori di tensione e di corrente in uscita.
ALIMENTATORE STABILIZZATO LINEARE
Un alimentatore stabilizzato è in grado di distribuire una tensione di alimentazione sia fissa sia variabile. Esso è composto da un trasformatore di rete che ha il compito di trasformare un valore di tensione di alimentazione in ingresso di 220V in valori dell’ordine dei 9V e da altri importanti componenti come il ponte raddrizzatore, la serie di diodi e lo stabilizzatore.
L’alimentatore stabilizzato è fondamentale per alimentare qualsiasi apparecchiatura elettronica perché la corrente alternata in entrata viene trasformata in continua dopo essere stata filtrata e stabilizzata fornendo un’alimentazione sicura. Infatti l’alimentatore pc ha il fondamentale compito di alimentare in maniera corretta tutti i componenti all’interno del computer inviando le giuste tensioni. Vengono anche molto utilizzati sia per le antenne tv (collegandosi all’antenna hanno il compito di alimentare l’amplificatore del segnale) sia in tante altre occasioni come ad esempio nei camper o nelle telecamere.
ALIMENTATORE STABILIZZATO SWITCHING
Rispetto ad un alimentatore tradizionale detiene circuiti più complessi che gli permettono di poter ridurre il peso e l’ingombro, inoltre riesce ad avere un maggiore rendimento e un minore calore prodotto. Il trasformatore è più efficiente grazie ad un nucleo ferromagnetico più compatto e grazie all’utilizzo della ferrite al posto del ferro permette una minore dispersione dell’energia anche ad alte frequenze. L’ alimentatore switching è in grado di ricevere un’ampia gamma di tensioni e frequenze perché attraverso la funzione di stabilizzazione ha la capacità di aumentare o diminuire la tensione in uscita indipendentemente da quella in entrata.
La complessità dell’apparecchio è dovuta al sistema di protezione che ha la funzione di proteggerlo da eventuali sovraccarichi e cortocircuiti.
Gli alimentatori switching nonostante siano molto efficienti non sono adatti per l’uso in laboratorio a causa della possibilità di interferire sul funzionamento di alcune apparecchiature questo perché sono caratterizzati da un elevato ripple, cioè una notevole ampiezza di segnale.
CONCLUSIONI
Un alimentatore può essere di diversi tipi a seconda della potenza gestita e della fornitura di corrente elettrica; nella maggior parte dei casi è in grado di fornire più di una tensione di uscita perché ci possono essere diverse necessità da soddisfare.
Gli alimentatori stabilizzati lineari erogano una tensione continua ma inferiore rispetto a quella in entrata e sono particolarmente usati per gli apparecchi facili da utilizzare mentre gli alimentatori switching possono erogare una frequenza più o meno elevata inviando un comando dinamico. La grande differenza che li distingue è che quest’ultimi sono in grado di fornire una tensione che può essere inferiore, uguale o superiore rispetto a quella in ingresso.
L’efficienza rappresenta un fattore fondamentale nella scelta di un buon alimentatore perché è il rapporto tra la potenza in entrata e la potenza in uscita, maggiore sarà l’efficienza minore sarà la dispersione dell’energia.
Entrambi sono prodotti sicuri in quanto possiedono un limitatore che consente di evitare problemi di cortocircuito.